martedì 15 dicembre 2015

Come conservare Vitamine e Integratori, no alla cucina e al bagno!

   Da uno studio della ricercatrice Lisa Maure (Purdue University) è emerso che una sola settimana di conservazione in ambienti umidi può far perdere ad integratori alimentari e alle vitamine in genere tutto il loro potere nutritivo.
    Quindi il posto migliore per l’armadietto dei medicinali non è sicuramente nè la cucina, ma stranamente neppure la stanza da bagno.
     Osserva inoltre la D.ssa Maure che neppure i coperchi ben chiusi si salvano dal processo di dispersione dei nutrienti e questo processo viene chiamato deliquescenza.  “Aprire e chiudere una confezione in ambiente umido, ne modifica il micro-clima al suo interno” afferma Maure sul Journal of Agricultural and Food Chemistry.  Di fatto, anche una semplice compressa effervescente di vitamina C, nel giro di 7 giorni può perdere tutto il suo potenziale se non riposta in ambienti secchi.  Segni di deterioramento possono essere la produzione di cristalli, macchie marroni e tracce di liquido sul fondo del barattolo. Gli integratori depotenziati però, afferma la Maure, non fanno male alla salute, ma perchè prendere le vitamine correndo il rischio che non funzionino?  Impariamo quindi a conservare i nostri barattoli e flaconi in ambienti secchi e naturalmente non troppo caldi.
Fonte: http://pubs.acs.org/journal/jafcau

sabato 28 novembre 2015

Come assicurare al vostro intestino un buon funzionamento?

Prebiotici, Probiotici, Inulina e Saccharomyces.


Nei casi di:
  • Impoverimento della flora batterica intestinale.
  • In presenza stipsi o diarrea.
  • Disbiosi intestinale provocata da:                                                                           stress, diete sbagliate, uso di antibiotici e presenza di batteri patogeni e virus.
  • Indebolimento delle difese immunitarie.
  • Ridotto o "cattivo" assorbimento dei nutrienti.


Cosa sono i Prebiotici.

Con il termine Prebiotici vengono indicati alcuni alimenti indigeribili che favoriscono la crescita di microrganismi “utili” per il colon. Alcuni esempi sono i fruttoligosaccaridi, carboidrati derivati dal fruttosio, come l’inulina e gli amidi di frutta e verdura, di cui sono ricchi i cereali, la banana e altri vegetali.


Cosa sono i fermenti lattici o Probiotici.

In un intestino sano è presente quindi una sorta di ecosistema, in perfetto equilibrio, dove convivono numerose colonie batteriche “amiche”:
i Lattobacilli, che assicurano un buon funzionamento intestinale, determinato da un corretto assorbimento di sostanze nutritive, associato ad una efficiente eliminazione di batteri patogeni e scorie.
I Lattobacilli sono microrganismi a forma di bastoncello, gram-positivi, aerobi facoltativi, raramente anaerobi obbligati, quasi sempre immobili. Il loro nome, oltre che alla forma (bacillo = bastoncello), fa riferimento alla loro capacità di fermentare gli zuccheri con produzione di acido lattico.
Sono molto esigenti dal punto di vista nutritivo, e per la crescita necessitano di substrati ricchi di glucosio, vitamine (soprattutto del complesso B), aminoacidi, acidi grassi e sali di ferro, magnesio e manganese.
Si sviluppano bene anche in ambiente debolmente acido, anzi il loro pH ottimale di crescita oscilla tra 5,5 e 6,2 ; sono però sensibili alla maggior parte degli antibiotici utilizzati per combattere le comuni infezioni da batteri gram-positivi.


Quali sono i migliori Probiotici?

Quali benefici apportano?

Lo squilibrio della flora intestinale: la disbiosi.


Fonte:
Dna Solutions "Associato FederSalus"

giovedì 26 novembre 2015

La Vitamina C protegge il cuore come l’attività fisica.

Durante la 14ma Conferenza Internazionale sul’Endotelia che si è tenuta a Savannah negli Stati Uniti, dal 2 al 5 settembre scorsi, la D.ssa Caitlin Down, esperta dell’Università del Colorado di Boulder, ha presentato uno studio che dimostra che i problemi cardiovascolari associati a sovrappeso e obesità, possono essere affrontati efficacemente assumendo quotidianamente quantità adeguate di Vitamina C.
La Down assieme ad alcuni colleghi, ha deciso di studiare i benefici effetti degli integratori di vitamina C sul sistema cardiovascolare in base a precedenti evidenze che dimostrano che questi prodotti aiutano a migliorare la funzionalità dei vasi sanguigni.
In particolare la loro attenzione si è concentrata sugli effetti della vitamina C sull’attività dell’endotelina-1 che è una proteina molto attiva nei soggetti in sovrappeso, questa proteina promuove la costrizione dei vasi sanguigni con aumento di rischio cardiovascolare.
Nei soggetti obesi è importante promuovere l’attività fisica perchè il movimento riduce l’attività di ET-1
Gli individui coinvolti nello studio della D.ssa Down erano soggetti sedentari. Ad una parte dei pazienti è stata somministrata la dose di 500 mg di Vitamina C al giorno per 3 mesi, mentre il restante gruppo di pazienti ha praticato attività fisica aerobica per altrettanto tempo.
I risultati sono stati eclatanti, è stato così scoperto che l’integrazione con la Vitamina C è stata efficace quanto l’attività fisica in termini di riduzione della vasocostrizione associata all’attività della proteina endotelina-1.
Ciò non toglie che per mantenersi fisicamente attivi ed in buono stato di salute è fondamentale garantirsi ogni giorno una quantità di esercizio fisico adeguato.

Come diminuire e riparare | Cause che danneggiano il DNA

L’invecchiamento biologico (quello che succede all’interno delle cellule), e non l’invecchiamento cronologico, determina il grado di deterioramento dell’organismo e la sua capacità di conservarsi in buona salute.


Il DNA, ovvero acido desossiribonucleico, si trova nel nucleo della cellula e contiene le istruzioni genetiche per far vivere l’organismo. È un polimero di unità più piccole legate tra loro attraverso legami fosfo-die sterici: i nucleotidi.
La divisione cellulare, necessaria ad un organismo per crescere, richiede una duplicazione del DNA cellulare, in modo che le cellule figlie possano avere la stessa informazione genetica della cellula madre. La struttura a doppia elica del DNA permette un meccanismo estremamente semplice per la replicazione del DNA. I due filamenti, infatti, sono separati e da ognuno viene creato un filamento complementare, ad opera di un enzima chiamato DNA polimerasi. E’ proprio attraverso questo meccanismo che le cellule figlie presentano genoma identico alla cellula madre.

Fattori che danneggiano il DNA

“Noi siamo quel che mangiamo, respiriamo, beviamo e pensiamo”: un detto tanto antico quanto veritiero come confermato dalla moderna scienza epigenetica, la branca della genetica che si occupa delle influenze dell’ambiente e dello stile di vita sull’espressione dei geni.
Molte patologie, come anche quelle connesse all’invecchiamento, derivano da una dinamica interazione tra geni ed ambiente. Un certo tipo di assetto genetico ci predispone verso determinate malattie e verso un invecchiamento più o meno salutare in base a come i fattori legati allo stile di vita come lo stress, l’alimentazione, l’inquinamento ambientale, interagiscono con lo stesso. Questa azione può manifestarsi sia come danno sul patrimonio genetico (mutazione) con conseguente alterazione della sequenza dei nucleotidi, che come influenza sull’espressione genetica e quindi sulla capacità del genoma di essere “tradotto’ in proteine ad azione sia strutturale che regolatoria.

Invecchiamento e DNA

L’invecchiamento avviene, a livello del DNA, mentre si forma una nuova cellula che prende il patrimonio genetico dalla cellula madre come si trattasse di una fotocopia. Miliardi di cellule si replicano ogni giorno nel nostro organismo, ma con l’andare del tempo la qualità delle nuove cellule peggiora gradualmente.

L’inquinamento ambientale, fattori alimentari, lo stile di vita e l’eredità genetica contribuiscono al danneggiamento dell’infrastruttura cellulare, determinando un processo d’invecchiamento unico per ogni individuo.

Una replicazione non ottimale delle cellule è l’essenza dell’invecchiamento biologico. L’invecchiamento biologico (quello che succede all’interno delle cellule), e non l’invecchiamento cronologico, determina il grado di deterioramento dell’organismo e la sua capacità di conservarsi in buona salute.

Effetti

Rapido invecchiamento cellulare, peggioramento dello stato di salute, mutazioni, tumori.

Uncaria tomentosa


Chiamata anche unghia di gatto, è una liana che cresce spontaneamente nella foresta
amazzonica ed è stata ampiamente studiata per le sue proprietà immuno stimolanti. Nel 1994 l’Organizzazione Mondiale della Sanità riconobbe ufficialmente l’Uncaria come pianta medicinale a tutti gli effetti. La sua corteccia contiene flavonoidi, alcaloidi, polifenoli, quercitina, tannini, mucillagini, ecc. Alcuni studi hanno dimostrato che alcuni degli alcaloidi dell’uncaria tomentosa,
anche a basse dosi, possono aumentare le difese immunitarie di un 50%. L’Uncaria possiede proprietà antinfiammatorie come dimostrano studi recenti ed aiuta la funzione degli enzimi riparatori del DNA supportando quindi i sistemi di difesa endogeni cellulari che con l’avanzare dell’età possono indebolirsi.
Diminuzione dei danni al DNA – 48% Diminuzione del livello di radicali liberi – 56%. Aumento della riparazione del DNA + 16%.

Fonti:
  • Pero R.W. , Giampapa V. e Vojdani A. “ Comparison of a broad spectrum anti-aging nutritional supplement with-and without the addition of a DNA repair Cat’s Claw extract” Journal of Anti-Aging Medicine, 5,4 (2002) pp. 345-353
  • DNA Solutions “Associato FederSalus”